| Trenta giugno, siamo arrivati. E' la data più attesa (o più temuta) dai calciatori: quella della scadenza del contratto, quella che si ricorda ai dirigenti quando si chiede l'aumento. Per alcuni c'è la certezza di ottenere più soldi, che poi è lo scopo principale del 95% dei giocatori, per altri il problema di rimediare l'ultimo ingaggio, per altri ancora è l'ora della pensione. Stavolta non smetteranno in molti. Di sicuro Couto, Serginho e Fiori, quest'ultimo con un record: nove anni col Milan, una sola presenza in campionato. Nel frattempo si è laureato in legge ed è fra i cinquemila italiani col 740 più robusto (fonte Italia Oggi). Uno con la testa sulle spalle, Valerio Fiori.
Gli altri sono sul mercato: costano zero ma quanto valgono? Qualcuno tanto. C'è Matteo Ferrari, ex centrale della Roma, che si può accasare ovunque, titolare o riserva. Poi Morfeo. E ancora Locatelli: centrocampista-attaccante, 32 anni e classe purissima. Il Siena l'ha mollato insieme ad Alberto e Bertotto che faranno più fatica.
Anche in questo campo primeggia Milano. Cesar e Solari sono orfani di Mancini. Il secondo è apprezzatissimo in Spagna, il primo viene da un ingaggio di un milione e mezzo netto: tutto dipende da quanto è disposto a rinunciare. Il Milan, oltre a Serginho e Fiori, perde Cafu e Ronaldo, davvero impresentabile dopo le ultime disavventure. Sono ancora molto popolari in Brasile, potrebbero chiudere la carriera a casa e comunque il conto in banca li tutela per il futuro. Nemmeno Bobo Vieri ha problemi: se l'Atalanta non lo vuole più potrebbe andare in Inghilterra, anche in B dove potremmo ritrovare tanti buoni giocatori come Ballotta, De Rosa, Galante e Birindelli, ma non di certo Recoba
El Chino, che ha il contratto con l'Inter in scadenza il 1 luglio, punta alla serie A. Ha raccontato di aver rinunciato ai soldi del Qatar. Gli piacerebbero Bologna e Palermo, ma lascia le porte aperte anche all'Inter (con Moratti non si può mai sapere). «Sarei un buon affare per molti club italiani» ha detto. Il Torino (22 presenze e 1 gol) che l'ha rispedito subito a Milano la pensa diversamente. (ilmessaggero.it)
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